I «green claim» come «a emissioni zero» o «a impatto zero sul clima» fanno ormai parte di ogni pubblicità. Tuttavia, per i consumatori e le consumatrici la significatività di dichiarazioni pubblicitarie con riferimenti ambientali è limitata. Un’indagine della Commissione europea del 2020 ha classificato più della metà di tutti i «green claim» dell’UE come vaghi, fuorvianti o infondati.
Per contrastare questo fenomeno, le regole sulla comunicazione volontaria verranno inasprite nell’ambito del Green Deal dell’UE.
In questo contesto, la Commissione europea ha avviato una revisione dell’attuale direttiva sulle pratiche commerciali sleali (Unfair Commercial Practices Guideline, UCPG) con l’obiettivo di definire più precisamente i criteri per le dichiarazioni ambientali fuorvianti su prodotti e da parte delle aziende in generale. Tale revisione è stata completata a fine 2023, perciò la nuova direttiva entrerà in vigore in tutta l’UE a partire dal 2026.
Nella primavera del 2023 la Commissione europea ha presentato una nuova direttiva – la EU Green Claims Directive – che si occupa specificamente della verificabilità delle dichiarazioni ambientali («Green Claims»). Dopo una proposta approvata a larga maggioranza dal Parlamento europeo durante la primavera del 2024, la nuova direttiva si trova ancora (all’estate del 2024) alle negoziazioni finali tra il Consiglio europeo e il Parlamento europeo. Queste trattative dovrebbero concludersi a fine 2024. Dopo l’attuazione nelle legislazioni degli Stati membri, la direttiva entrerà in vigore entro il 2028.
La Francia è già un passo avanti: dal 1° gennaio 2023 è in vigore una nuova legge che vincola la pubblicità ambientale a condizioni precise.
Entrambe le proposte di legge di cui sopra introducono un inasprimento e una regolamentazione delle dichiarazioni pubblicitarie collegate a imprese e prodotti per tutte le aziende che intrattengono rapporti commerciali nell’UE. La nuova direttiva definisce standard unitari per la pubblicità ambientale. L’obiettivo è rendere tali dichiarazioni affidabili per consumatori e consumatrici (sulla base di studi scientifici), comparabili tra loro e verificabili. In questo modo verrà impedito il greenwashing e i consumatori e le consumatrici dell’UE potranno prendere decisioni d’acquisto informate.
Le aziende che violano le disposizioni saranno punite con sanzioni.
Le nuove direttive con i relativi inasprimenti, in particolare la direttiva sui green claim, non sono ancora legge vigente. Nonostante il Parlamento europeo abbia già approvato la Direttiva sulle pratiche commerciali sleali modificata, le disposizioni specifiche della direttiva «Green Claims» potrebbero ancora subire modifiche, poiché tale direttiva sta ancora percorrendo l’iter legislativo.
L’entrata in vigore in tutti gli Stati membri della direttiva in materia di pratiche commerciali sleali è prevista già nel terzo trimestre 2026, mentre quella della direttiva sui green claim avverrà entro e non oltre il 2028.
La direttiva sui green claim si applica a tutte le società con sede in Europa, comprese le filiali. Sono esenti soltanto le piccole imprese con un fatturato annuo inferiore a 2 milioni di euro e meno di dieci dipendenti. L’UE sta pianificando misure di sostegno speciali per le PMI.
Sebbene la direttiva sui green claim dell’UE sia rivolta principalmente alle aziende facenti parte dell’Unione Europea, la sua portata si estende anche alle imprese svizzere che esportano prodotti o servizi nell’UE, le quali sono tenute a garantire la conformità delle loro dichiarazioni ambientali ai nuovi standard UE. Dichiarazioni di carattere ambientale come «a impatto zero sul clima» o «ecologico» devono essere convalidate da una documentazione scientifica e verificate da terzi. Nonostante vigano direttive meno severe per le PMI svizzere con meno di dieci collaboratori e un fatturato inferiore a due milioni di euro, queste possono comunque, su base volontaria, far verificare le informazioni fornite.
La Svizzera ha inoltre inasprito le proprie disposizioni di legge al fine di contrastare il greenwashing. Nel 2024 sono state sottoposte a modifica la legge sul CO2 e la legge contro la concorrenza sleale (LCSI). Dal 1° gennaio 2025, sarà considerato sleale rilasciare dichiarazioni false o non comprovate sull’impatto climatico di prodotti o servizi. Le aziende dovranno corroborare tutte le dichiarazioni ambientali con dati oggettivi e verificabili. Questo regolamento non riguarda soltanto le grandi imprese, già soggette all’obbligo di pubblicare i rapporti sulla sostenibilità, ma anche le dichiarazioni pubblicitarie e le affermazioni volontarie.
Per promuovere l’attuazione di queste misure, l’organizzazione svizzera per la tutela dei consumatori ha creato una piattaforma dove gli stessi consumatori possono segnalare casi sospetti di greenwashing. L’obiettivo di questa iniziativa è rendere più visibile la pubblicità sleale in cui compaiono green claim e aumentare la trasparenza per i consumatori.
Com’è la situazione giuridica sulla pubblicità ambientale in Francia?
In Francia, dal 1° gennaio 2023, è in vigore una legge (art. L229-68 du code de l’environnement) che stabilisce regole severe sulla pubblicità ambientale. Il termine «a impatto zero sul clima» o altre formulazioni con lo stesso significato sono ammesse per la pubblicità di un prodotto o di un servizio solo se:
Con l’impact label «Agire. Sostenibile» myclimate ha sviluppato un’etichetta che già oggi risponde ai nuovi requisiti. Le aziende possono così dimostrare con informazioni specifiche, secondo standard scientifici e verificati da terze parti indipendenti, che il risparmio di emissioni nei Paesi ospitanti equivale alle emissioni generate, ponendo le proprie misure di riduzione in primo piano all’interno della comunicazione in modo attendibile.
A tale scopo, gli esperti e le esperte di myclimate redigono bilanci di CO₂ plausibili che fungono da base per il calcolo. I prodotti e i servizi contrassegnati con l’impact label continueranno a soddisfare tutte le disposizioni anche dopo gli inasprimenti programmati.
Qui potete leggere tutto sul nuovo impact label di myclimate.
Fonti: :
UCPD:
https://www.europarl.europa.eu/RegData/commissions/imco/inag/2023/10-25/IMCO_AG(2023)756006_EN.pdf
Green Claims Directive
2023/0085(COD) - 22/03/2023 - Substantiation and communication of explicit environmental claims (Green Claims Directive) (europa.eu)
SwissRecycle - Neue Green Claims-Richtlinie der EU
TaylorWessing - Neue EU-Richtlinie „on green claims“
Per maggiori informazioni sui cambiamenti climatici e sulla protezione del clima in Svizzera, consultate la nostra brochure sul clima.