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Per lungo tempo non è stato chiaro quale dovesse essere l’attuazione concreta dell’Accordo di Parigi. La situazione è cambiata a seguito delle delibere della conferenza sul clima COP26 di Glasgow, nella quale si è creato un dettagliato quadro regolamentare per la collaborazione bilaterale e multilaterale nella protezione del clima, rafforzando nello stesso tempo l’importanza dei meccanismi di mercato. Questi regolamenti si ripercuotono sull’impegno volontario di imprese e privati per la protezione del clima. myclimate ha analizzato in modo approfondito il cambio di paradigma regolamentare e ora reagisce di conseguenza ai cambiamenti delle condizioni quadro.
Tutti gli Stati firmatari dell’Accordo di Parigi sono tenuti a porsi degli obiettivi vincolanti per la riduzione delle loro emissioni di gas serra e si sono impegnati a contenere il riscaldamento del pianeta possibilmente a 1,5 °C e decisamente al di sotto di 2 °C rispetto al livello preindustriale del 1850. Ciò significa che ora tutti i Paesi nei quali si implementano progetti per la protezione del clima di myclimate dovranno introdurre (o hanno già introdotto) un inventario dei gas serra nel quale sono registrate le emissioni di gas serra del Paese.
In linea con le regole fissate dall’articolo 6 dell’Accordo di Parigi per i meccanismi interstatali (articolo 6.2, vedere le nostre FAQ, in: Cosa significa proteggere il clima in senso bilaterale?), in futuro anche per i progetti sul mercato volontario per imprese e privati si dovrà escludere che si attui un doppio conteggio delle riduzioni di emissioni («double counting o «double claiming»). Ciò viene garantito attraverso i Corresponding Adjustment (CA).
Molti Paesi ancora non dispongono dei fondi finanziari necessari per attuare le possibili misure che consentano di raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi. Pertanto, l’Accordo di Parigi prevede la possibilità che le misure per la protezione del clima siano finanziate da soggetti terzi e che i Paesi ospitanti cedano i diritti sulle riduzioni di emissioni, senza conteggiare per il proprio obiettivo di riduzione i risultati ottenuti con il progetto.
Quando myclimate, grazie al finanziamento da parte di imprese o di privati, svolge un progetto per la protezione del clima, si riducono le emissioni di gas serra o si sequestra il CO2. Il Paese nel quale si svolge il progetto (cosiddetto Paese ospitante) può quindi decidere se computare queste emissioni per il proprio obiettivo di riduzione oppure se cedere questo conteggio in modo che i clienti di myclimate possano calcolare queste riduzioni per se stessi, ad esempio avvalendosene per un claim sulla neutralità climatica. Se il Paese ospitante non rivendica per sé queste riduzioni di emissioni, è tenuto ad adeguare di conseguenza il rapporto sulle proprie emissioni in relazione al raggiungimento del proprio obiettivo di riduzione. Questa procedura è il cosiddetto Corresponding Adjustment (CA). Se invece il Paese ospitante decide di non apportare modifiche al rapporto relativo ai propri progressi per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni e quindi computa a se stesso le riduzioni conseguite, in tal caso viene redatto per myclimate un certificato CO2 senza CA. Questo certificato attesta ai nostri clienti il risultato conseguito con l’aiuto del loro contributo, ovvero la riduzione di CO2 nel rispettivo Paese ospitante.
Informazioni dettagliate sui Corresponding Adjustment e sui doppi conteggi sono disponibili nelle nostre FAQ sulla Conferenza sulla protezione del clima di Glasgow.
myclimate è in stretto contatto con i partner di progetto locali al fine di poter offrire nel modo più rapido e numeroso possibile, per i progetti del proprio portafoglio, certificati CO2 con CA. Fino a questo momento, tuttavia, nei nostri Paesi ospitanti non sono ancora stati emessi CA. Solamente pochi Paesi hanno finora presso accordi tra loro per rendere possibile il commercio interstatale di certificati CO2. Anche la Conferenza di Sharm El-Sheikh di novembre 2022 non ha fornito certezze in merito alla futura emissione di CA.
Un CA non cambia nulla per quanto concerne importanza, significatività e soprattutto effetto concreto dei progetti per la protezione del clima di myclimate: si limita a stabilire chi può computarsi i risultati ottenuti e impedisce così un doppio conteggio o una doppia rivendicazione. Molti Paesi ospitanti di progetti per la protezione del clima non hanno gli strumenti finanziari per implementare da soli possibili progetti. Il finanziamento da parte del settore privato continua quindi ad essere un elemento irrinunciabile della protezione del clima a livello globale. Le imprese e i privati forniscono un contributo prezioso e urgentemente necessario alla tutela del clima attraverso il loro supporto finanziario a progetti per la protezione del clima di alta qualità.
La novità è costituita dal fatto che le riduzioni delle emissioni attestate da certificati CO2 senza CA non possono più essere utilizzate per assegnare un certificato di neutralità climatica a prodotti, imprese, ecc. Al loro posto si possono comunque attestare l’effetto di protezione del clima nel Paese ospitante e gli altri effetti positivi (impact) del progetto nell’ottica dei Sustainable Development Goal delle Nazioni Unite (OSS) .
Si tratta in primo luogo di un rafforzamento in ambito comunicativo, con il quale si intende garantire la massima integrità nel settore della protezione del clima. In precedenza valeva quanto segue: chi calcolava le emissioni di un prodotto o di un viaggio in aereo poteva poi compensarle tramite l’acquisto di certificati CO₂. In cooperazione con i propri partner, myclimate garantiva che le quantità di CO₂ emesse venissero risparmiate in altri luoghi attraverso progetti per la protezione del clima. Le imprese ricevevano un attestato e molte acquisivano anche il label che certificava la neutralità climatica di impresa, prodotto, ecc.
Dal momento che questa prassi senza CA ora non è più possibile, a dicembre 2022 myclimate ha introdotto l’impact label di myclimate «Agire. Sostenibile» (in breve: impact labeI), che aiuta le imprese a strutturare in modo integro e trasparente la comunicazione in merito al loro importante impegno finanziario a favore della protezione del clima.
Qui potete trovare ulteriori informazioni sull’impact label «Agire. Sostenibile» e sul futuro della neutralità climatica.
Per maggiori informazioni sui cambiamenti climatici e sulla protezione del clima in Svizzera, consultate la nostra brochure sul clima.